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Ambiente, censiti 25.051 rifiuti in 57 parchi urbani e 7 fiumi

AttualitàAmbiente, censiti 25.051 rifiuti in 57 parchi urbani e 7 fiumi

Indagine Legambiente. Dal 22 al 24 l’iniziativa “Puliamo il Mondo”

Roma, 20 set. (askanews) – Rifiuti abbandonati di ogni tipo e forma sono la piaga che affligge sempre di più parchi urbani e fiumi italiani. A scattare la fotografia con dati e numeri è la doppia indagine, “Park e River Litter 2023”, realizzata da Legambiente in vista del week end di mobilitazione di Puliamo il Mondo 2023 – in programma dal 22 al 24 settembre – e della giornata mondiale dei fiumi.

Sono ben 25.051 i rifiuti totali censiti in 57 parchi urbani della Penisola e sulle sponde di 7 fiumi monitorati dai volontari dell’associazione ambientalista. Un dato preoccupante che si traduce per le 57 aree verdi urbane di 15 città – Ancona, Bari, Cagliari, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Pineto (TE), Potenza, Pozzuoli (NA), Sasso di Castalda (PZ), Torino, Trivento (CB), Verona – in 22.442 rifiuti raccolti e catalogati in un’area di circa 7.000 mq equivalente a 27 campi da tennis, con una media di circa 3 rifiuti ogni metro quadrato, e per i corsi d’acqua una media di 326 rifiuti ogni 100 metri lineari in un’area campionata totale di circa 8.600 mq (un’area pari a 33 campi da tennis). In entrambi i casi, il materiale più trovato è la plastica (che si attesta rispettivamente al 62% e 61%). Tra i rifiuti a farla da padrone sono soprattutto i mozziconi di sigaretta, prodotti usa e getta e imballaggi e frammenti di plastica.

Di fronte a questa fotografia Legambiente torna a ribadire l’importanza di adottare comportamenti corretti, a partire da una corretta separazione e raccolta differenziata, e invita tutti a partecipare al week-end di mobilitazione della 31esima edizione di “Puliamo il mondo”, in programma il 22, 23 e 24 settembre in tutta la Penisola al motto “Per un clima di pace”. Edizione italiana di Clean up the World, che Legambiente organizza dal 1993, anche quest’anno la tre giorni di Puliamo il mondo vedrà in azione dal nord al sud del Paese centinaia di migliaia volontari – tra studenti, associazioni, comitati e amministrazioni locali – ripulire strade, piazze, aree verdi, ma anche spiagge e sponde dei fiumi dai rifiuti abbandonati. (Tutte le info sugli appuntamenti su www.puliamoilmondo.it).

Nei 57 parchi pubblici monitorati da Legambiente per l’indagine Park litter sono stati effettuati un totale di 70 transetti di monitoraggio di 100 metri quadrati ciascuno, per un totale di 7.000 mq. Il tutto è stato possibile grazie a 362 volontari appartenenti a 17 circoli o regionali di Legambiente. La maggior parte dei rifiuti rinvenuti, oltre alla categoria dei rifiuti da fumo (43% del totale dei rifiuti monitorati) in cui ricadono i mozziconi di sigaretta, c’è quella riconducibile ai prodotti “usa e getta” (piatti, posate e bicchieri di plastica ma anche cannucce, contenitori per cibo e fazzoletti) e quelle degli “imballaggi” (bottiglie di plastiche e vetro, tappi e linguette di latine, sacchetti di dolciumi) che rappresentano rispettivamente il 16% (3.648 pezzi) e il 24% del totale (con 5.363 pezzi).

L’indagine River Litter offre i dati degli 8 campionamenti effettuati su 7 fiumi italiani (due in Abruzzo, uno sul Vomano e uno sul Sangro; due in Campania sul lago d’Averno; uno in Lombardia sul Lambro; uno nelle Marche sull’Esino; uno in Piemonte sul Tanaro; uno in Veneto sull’Adige). Il materiale più trovato è la plastica (61%) seguita a lunga distanza da vetro/ceramica (12%), tessili (10%), metallo (7%), carta/cartone (6%), gomma (3%).

Per quanto riguarda invece la top 5 dei rifiuti più trovati: al primo posto ci sono i mozziconi di sigarette (15 %) trovati in tutti i transetti monitorati. A seguire: i frammenti di plastica (12%), rifiuti tessili (9%), materiale da attività di costruzione e demolizione (8%). Al quinto posto frammenti di polistirolo con dimensioni inferiori a 50 cm (7%). In nessuna delle aree monitorate sono presenti cestini. Come punti principali di accumulo di rifiuti sono stati identificati le sponde stesse dei fiumi e in 3 casi sono state segnalate discariche abusive (Vomano, Sangro ed Esino).

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