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Capitale della cultura 2026: la moda scende in campo per Latina

AttualitàCapitale della cultura 2026: la moda scende in campo per Latina

Il sindaco Celentano: “Importante contributo per il nostro territorio”

Milano, 9 ott. (askanews) – Anche la moda scende in campo per sostenere la corsa di Latina a capitale della cultura italiana 2026 e lo fa con un progetto imponente che rappresenterà l’inizio di un magico viaggio nel territorio pontino partendo proprio dai Giardini di Ninfa, così ammirati e amati da Re Carlo d’Inghilterra, che si trasformeranno in un grande palcoscenico dove moda e arte omaggeranno la cultura e l’ambiente amalgamandosi con la bellezza incontaminata di quei luoghi.

Tra i progetti inviati al Ministero della Cultura e presentati oggi dal Sindaco Matilde Celentano insieme alla coordinatrice della candidatura del capoluogo pontino, l’architetto Daniela Cavallo, anche il progetto moda dell’Istituto Nazionale di Architettura sezione Lazio firmato da Stefano Dominella, Presidente della Gattinoni Couture e della sezione Moda Design e Arredo Unindustria, dalla giornalista Maria Costici e dall’architetto Angela Visca. I più grandi stilisti italiani realizzeranno un percorso sorprendente tra i giardini di Ninfa con le loro creazioni ispirate alla natura, come su una passerella immaginaria di piante e fiori che si svilupperà tra specie rarissime di flora centenaria e alberi secolari. E accanto alle creazioni dei più famosi designer si alterneranno anche suggestivi abiti di giovani stilisti realizzati con materiali riciclati e di scarto. Un labirinto dentro cui si muoveranno modelle, ballerine, mimi e musicisti, per raccontare un mondo incantato rimasto incontaminato dall’inquinamento di un mondo distruttivo.

A seguire, un “fil rouge” che leghi passato e futuro, con piccole mostre di arte e moda dislocate in tutti i luoghi più suggestivi del territorio, che possano narrare in sedi antiche, le tradizioni e la storia di una terra cantata da Virgilio e Omero. Storie che il tempo ha cristallizzato e tramandato come immenso patrimonio di cultura ed arte: il fascino di laghi e castelli, la suggestione dell’acqua, elemento vitale e potente del territorio. Il mito riprenderà le sembianze moderne della Regina Camilla, di Circe, attraverso la creatività di grandi stilisti italiani che ne delineeranno la loro nuova vita. Le figure femminili uscite da un tempo indefinito, saranno le protagoniste che racconteranno come in una narrazione fiabesca, la storia di luoghi legati a storia e leggende. Il passato si mescolerà con il futuro in un connubio che avrà come unico comune denominatore la difesa dell’ambiente e dell’ecosostenibilità del territorio.

“La moda è una forma di cultura che abbiamo voluto fortemente inserire nel dossier come importante contributo a sostegno del nostro territorio – afferma il sindaco Celentano – la moda è un’espressione culturale profondamente radicata da secoli nella nostra società, che trae ispirazione da tutte le forme d’arte che ne divengono la sua linfa vitale e in questo caso anche dal giardino più bello del mondo, quello di Ninfa”.

“La moda è un elemento importante perché attiene al senso dell’abitare – aggiunge la coordinatrice Cavallo – all’habitus inteso come spazio da indossare e trasformare in grande bellezza. L’attrattiva culturale di Latina e del suo territorio attraverso la vestizione del suo paesaggio diviene strumento divulgativo di ricchezze ambientali e storiche, per raccontare uno dei territori più suggestivi d’Italia”.

Un dossier ricco di progetti quello presentato da Latina, sostenuto dalla sinergia del Comune di Latina, della Fondazione Roffredo Caetani, di Unindustria, dell’agenzia PG&W, per una città che diviene voce narrante di un racconto senza confini temporali, scrigno da cui liberare i colori di un territorio antico mai sbiadito dal passare dei secoli. “Un progetto di moda pensato con una visione alternativa – afferma Stefano Dominella – per proiettare il territorio pontino verso un futuro sempre più ecosostenibile, fatto di economia circolare, di upcycling e rispetto dell’ambiente, per presentare Latina come una città aperta alla sperimentazione di nuove forme di arte e di cultura”.

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