Fiducia di consumatori e imprese “Incertezza e crescita lenta”
L’indagine sulla fiducia di settembre pubblicata dall’ISTAT presenta un quadro di forte incertezza e attesa per l’economia. Si osserva una leggera ripresa di qualche decimale nell’indice dei consumatori, che aveva registrato una diminuzione di un punto ad agosto, mentre l’indice delle imprese si mantiene invariato da tre mesi.
Purtroppo, nel settore dei servizi turistici si registra un ulteriore calo di 6 decimali, portando l’indice a oltre 20 punti al di sotto rispetto all’inizio dell’estate, periodo in cui le prospettive erano decisamente più ottimistiche.
Questi segnali evidenziano, come già sottolineato in precedenza, l’arrivo di un autunno caratterizzato da consumi ‘lenti’, secondo il commento di Confesercenti riguardo ai dati dell’ISTAT relativi alla fiducia di consumatori e imprese di settembre.
La valutazione dell’Istituto di statistica mostra che le aspettative sulle prospettive stanno peggiorando, ma alcuni indicatori, come quelli relativi al bilancio familiare, continuano a mostrare segnali più favorevoli.
Nel settore del commercio al dettaglio, nonostante una leggera diminuzione dell’indice generale, si registra un incremento di oltre un punto nella distribuzione tradizionale, attribuibile principalmente alle attese di vendita e alle scorte, mentre i dati sulle vendite nel periodo si rivelano negativi, come aggiunge l’associazione.
“Le prospettive di crescita dell’economia nazionale appaiono deboli, ulteriormente influenzate da elevate tensioni geopolitiche e sfide nel commercio globale. Queste prospettive sono collegate ai consumi interni e alla stabilità del settore turistico, che sta calando e rischia di perdere il primato di cui godeva nel Mediterraneo”, dichiara Confesercenti.
Pertanto, “Ci aspettiamo misure significative nella prossima leggi di bilancio, comprendenti iniziative per rilanciare i redditi delle famiglie per stimolare i consumi, come la riforma fiscale e l’abolizione delle tasse sulle tredicesime. L’aumento della pressione fiscale, un’inflazione non uniforme con aumenti sostenuti nei costi alimentari e abitativi, insieme alla stagnazione del potere d’acquisto, nonostante gli incrementi salariali, rappresentano un onere significativo per le famiglie. È fondamentale anche offrire sostegni specifici alle attività locali, riequilibrando il sistema fiscale tra eCommerce e negozi fisici, con un intervento necessario a livello sia nazionale sia europeo per garantire equità fiscale e una competizione leale tra i vari attori del mercato. Con una probabile decelerazione del commercio internazionale, il sostegno alla crescita del PIL può derivare dal mercato interno”, conclude.
Ciro Di Pietro

