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Corsini: la matita di Tullio Pericoli simbolo di “In mezz’ora”

AttualitàCorsini: la matita di Tullio Pericoli simbolo di "In mezz'ora"

“E’ il modo di raccontare, un modo che non è mai definitivo”

Roma, 5 set. (askanews) – Domenica 10 settembre su Rai3 inizia la nuova stagione di “In mezz’ora”, programma di approfondimento giornalistico condotto da Monica Maggioni (in onda dalle 14.30 alle 16.15): “un format consolidato”, ha detto oggi in conferenza stampa Paolo Corsini, responsabile dell’Apprfondimento Rai, “lo spazio è lo stesso, l’impegno budgetario è lo stesso, cerchiamo di dare un prodotto che sia in linea e nel solco della tradizione della Direzione Approfondimenti e di Rai3 in particolare.

“In mezz’ora”, ha proseguito Corsini, “e ovviamente qualche cosa in più perché ci sarà l’intervista di Monica tradizionale, che sarà appunto di 30 minuti, dedicati a un faccia a faccia con ospiti importanti, e poi quello che è il racconto del mondo per spiegare l’Italia, guardando quello che succede intorno a noi, con reportage, altre interviste, in prima persona e non solo”.

“La cifra è – avete visto la sigla, che secondo me dà molto di quello che è il nuovo racconto – Tullio Pericoli, la matita: la matita è il modo di raccontare, un modo che non è mai definitivo, perché può essere cancellato e riscritto a seconda di quello che andremo a scoprire e che andremo a raccontare, ma è netto e chiaro, con anche le mille sfumature che la grafite può dare. È l’elemento più semplice per appuntarsi le cose: ci si può scrivere, ci si può disegnare, quindi raccontare anche per immagini. Quello è un simbolo che spiega bene quello che Monica andrà a fare, con la sua professionalità, la sua capacità, la sua storia” ha detto ancora Corsini.

“Questa matita – ha spiegato a sua volta Monica Maggioni – è la storia ed è il tratto di un grandissimo maestro del disegno della pittura dell’arte italiana che è Tullio Pericoli. Un grandissimo maestro che ha sempre tenuto insieme il racconto visivo, quindi il tratto, la matita, e il racconto delle cose; ha sempre dato l’idea che con quel suo tratto riuscisse a raccontare pezzi di mondo in più, e non a caso lui è stato un grande raccontatore visivo che si è mosso insieme a Calvino, insieme a Eco, insieme ai grandissimi della cultura italiana del Novecento”.

“Quando ho telefonato per la prima volta al maestro Pericoli – ha raccontato Maggioni – ero abbastanza intimidita. Quando gli ho proposto di fare qualche cosa a partire dalle sue tavole ero pronta al ‘no’, e invece mi sono trovata di fronte un signore pieno di verve, un ‘giovinetto’ con la voglia di sperimentare, la voglia di provare, la voglia di mettersi in discussione, mi ha detto: vai, facciamo, poi ti dico se mi piace. Gli è piaciuto il fatto che il suo tratto ci accompagnerà anche dentro lo studio, sarà parte della scenografia. I suoi paesaggi ci aiuteranno nei voltapagina, e mi sembrava che mettere insieme questa dimensione di racconto novecentesco con tutto quello che di tecnologico ci sarà sia nel nostro studio sia nel nostro racconto fosse un po’ una sintesi di quello che cerchiamo di essere.

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