23.8 C
Napoli
lunedì, Ottobre 14, 2024

Etichette Irlanda, in Italia critiche contro il report del Cep

AttualitàEtichette Irlanda, in Italia critiche contro il report del Cep

Dopo Lollobrigida, anche Centinaio contro idea di estenderle nell’Ue

Milano, 5 set. (askanews) – Crescono in Italia le critiche alla posizione espressa in un report del Centres for european policy network (Cep) in merito alla necessità di estendere a livello europeo gli “health warning” sulle etichette delle bevande alcoliche come fatto dall’Irlanda “alla luce dei rischi sanitari, sociali ed economici dell’alcol”. Contro le conclusioni del paper pubblicato a fine agosto dal think tank tedesco che valuta i progetti di legge e la legislazione dell’Ue, si era espresso nei giorni scorsi il ministro del Masaf, Francesco Lollobrigida, bollando l’etichettatura come “irragionevole”. “Questo sistema rischia solo di essere un elemento condizionante e discriminatorio – aveva sostenuto Lollobrigida – con l’unico obiettivo di stigmatizzare un prodotto principe dell’export italiano: il vino”.

Oggi a prendere la parola è stato il vicepresidente del Senato e responsabile del dipartimento Agricoltura e Turismo della Lega, Gian Marco Centinaio. “Le conclusioni del Cep sulle etichette irlandesi sono paradossali: secondo il think tank, se un Paese europeo prende una decisione, anche se controversa, la cosa più facile da fare è estenderla a tutta l’Ue per evitare una frammentazione delle regole” scrive in una nota Centinaio, aggiungendo che “noi diciamo invece che quelle etichette vanno fermate perché non distinguono tra l’uso e l’abuso di alcol e non tengono conto delle ricerche scientifiche che dimostrano i benefici del consumo moderato di vino”. Ribadendo che all’abuso di superalcolici che si registra nei Paesi nordici, “noi contrapponiamo la nostra dieta mediterranea, con il consumo moderato di vino durante i pasti associato a un corretto stile alimentare”, Centinaio spiega che “l’unica soluzione possibile di fronte alla fuga in avanti irlandese sulle etichette è imporre uno stop: solo così si potrà garantire il libero mercato europeo, tutelare i piccoli e grandi produttori vinicoli e favorire un confronto privo di pregiudizi sulla tutela della salute dei consumatori”.

Ad esaminare le conseguenze sull’Ue dell’iniziativa irlandese è stato il giurista e direttore scientifico del Cep a Roma, Andrea De Petris, assieme all’esperta di salute del Cep di Friburgo, Nathalja Nolen, e all’economista del Cep di Parigi, Victor Warhem. Quest’ultimo si è detto convinto che altre soluzioni costringerebbero i piccoli produttori a uscire dal mercato, perché non potrebbero permettersi di produrre etichette e cartellini diversificati. “Un’etichetta uniforme – ha chiosato De Petris – non è solo nell’interesse della salute, ma è anche vantaggiosa per il mercato interno europeo”. Sempre secondo gli esperti del Cep, le aziende europee che vogliono continuare a fornire alcolici e vini all’Irlanda non avranno altra scelta, nel medio termine, che adottare l’etichetta con le avvertenze per la salute. In caso contrario, dovranno rinunciare a esportazioni per un valore di circa 8 mld di euro all’anno.

Articoli correlati

Check out other tags:

Articoli Popolari