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Governo, Meloni alle 11 alla Camera per le dichiarazioni programmatiche e la fiducia

Primo PianoGoverno, Meloni alle 11 alla Camera per le dichiarazioni programmatiche e la fiducia

Oggi la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sarà alla Camera per le dichiarazioni programmatiche del Governo.

Alle ore 12.30 si recherà al Senato per la consegna del testo delle dichiarazioni.

Al termine del dibattito generale, la presidente terrà l’intervento di replica.

Un governo “fortemente politico”. Che ha l’ambizione di durare per 5 anni. Giorgia Meloni trascorre la vigilia del voto di fiducia lontana da Palazzo Chigi, a preparare il suo “manifesto programmatico” al riparo da taccuini e telecamere. Dopo la cerimonia della campanella con Mario Draghi e l’esordio internazionale col faccia a faccia con Emmanuel Macron, ora, è consapevole, è il momento di mostrare “come dare seguito concreto e attuazione agli impegni”. E’ il momento delle scelte, e a guidarle, rivendicherà, sarà unicamente quella “difesa degli interessi degli italiani” che è stata la cifra della campagna elettorale che l’ha portata a essere la prima donna a capo dell’esecutivo.

L’appuntamento è alle 11 a Montecitorio: il presidente del Consiglio, come prefersisce farsi chiamare, si presenterà alla prima vera prova in Parlamento, dove può comunque contare su una maggioranza solida. E farà un discorso “di ampio respiro”, che toccherà tutte le questioni fondamentali, la condanna della Russia per la guerra in Ucraina, i rapporti con l’Europa, le ricette economiche anticrisi. Ma anche il tema delle donne e quello che significherà declinare al femminile un potere detenuto fino a oggi solo da uomini sarà un passaggio cruciale di un discorso che dovrà indicare come coniugare quella discontinuità rivendicata anche nella denominazione di ministeri chiave – la sicurezza energetica, la sovranità alimentare, la natalità, il merito, il made in Italy – con la continuità che inevitabilmente andrà portata avanti su alcuni dossier. E non tralascerà un passaggio sui “diritti”, questione tornata sotto i riflettori proprio dopo l’incontro con Macron.

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