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Imprudente: Regione a fianco del vino abruzzese in difesa Montepulciano

AttualitàImprudente: Regione a fianco del vino abruzzese in difesa Montepulciano

Vicepresidente: no a “liberalizzazione vitigni in Dm Etichettatura”

Milano, 7 set. (askanews) – “Difendere la Denominazione del nostro vitigno significa tutelare le specificità della nostra regione in termini di biodiversità e peculiarità delle colture. Si tratta di un patrimonio unico che non siamo disposti a dissipare dopo decenni di impegni, sacrifici e dedizione da parte delle aziende agricole abruzzesi che sul vitigno a bacca nera hanno creduto e investito da tempo immemore, generazione dopo generazione”. Così il vice presidente della Regione Abruzzo con delega all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, interviene sull’utilizzo esclusivo del termine Montepulciano “messo a rischio dal DM Etichettatura in corso di approvazione che introdurrebbe una liberalizzazione dell’uso dei vitigni in etichetta, senza alcuna eccezione”.

“Sebbene i principi portanti del decreto siano condivisibili, l’utilizzo indiscriminato dei nomi dei vitigni nelle etichette dei vini Doc rischia di arrecare un danno economico assai rilevante ai viticoltori abruzzesi” ha aggiunto Imprudente, spiegando che “sono soddisfatto della grande unità di intenti mostrata da tutti gli attori del mondo vitivinicolo regionale nel redigere un documento ampiamente condiviso che ci consentirà di avere maggiore forza sui tavoli di concertazione nazionali. Insieme, istituzioni e aziende agricole all’unisono – conclude il vicepresidente – faremo valere le nostre ragioni per difendere il legame indissolubile fra il vitigno Montepulciano ed il suo territorio, l’Abruzzo”.

Obiettivo dei produttori abruzzesi, rappresentati in sede di Conferenza Stato-Regioni proprio dal vicepresidente Imprudente, sarà quello di ottenere il mantenimento del nome “Montepulciano” per i soli vini provenienti dalle Doc della regione Abruzzo. Per le denominazioni di altre regioni, al Masaf verrà richiesto il reinserimento del sinonimo “Cordisco” per indicare il vitigno “Montepulciano” nel Registro Nazionale Varietà delle Viti, già presente nel 1988 e poi scomparso misteriosamente nella trasformazione dello stesso da cartaceo ad informatico, al fine di tutelare la denominazione di origine protetta “Montepulciano d’Abruzzo” e per essa il termine-nome di vitigno “Montepulciano” da usi impropri dello stesso.

“È bene sottolineare che il settore vitivinicolo rappresenta il comparto agroalimentare di maggiore importanza per la nostra regione, interessando oltre 15mila aziende viticole ed una superficie superiore ai 32mila ettari, esclusivamente in coltura specializzata” ha ricordato il vicepresidente, evidenziando che “la produzione di vino mediamente si attesta sui 3,2-3,4 milioni di ettolitri/anno, ponendo l’Abruzzo tra le prime cinque regioni per importanza a livello nazionale. Saremo, dunque, al fianco del mondo produttivo – conclude Imprudente – per portare avanti con convinzione questa battaglia volta a salvaguardare il lavoro e il sacrificio dei nostri viticoltori”.

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