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Maltempo in Emilia-Romagna, un morto e oltre 2mila evacuati. Scuole chiuse domani a Bologna

AttualitàMaltempo in Emilia-Romagna, un morto e oltre 2mila evacuati. Scuole chiuse domani a Bologna

(Adnkronos) – Piogge torrenziali con esondazioni e allagamenti in tutta Italia. L’ondata di maltempo continua anche oggi investire la Penisola da Nord a Sud, con allerte meteo e situazioni critiche dall’Emilia Romagna alla Toscana alla Sicilia. Colpita in particolare Bologna e la provincia, dove è stato ritrovato senza vita il giovane disperso a Pianoro e dove sono oltre 2mila gli evacuati. La regione Emilia-Romagna ha riscontrato oltre 175 millimetri di pioggia, caduti sulla pianura e l’area collinare in meno di 24 ore. 

Domani chiusi nidi e scuole di ogni ordine e grado a Bologna. Lunedì 21 ottobre, informa il Comune, sarà sospesa l’attività educativa e didattica in tutti i nidi d’infanzia e in tutte le scuole di ogni ordine e grado di Bologna. Il Comune di Bologna, scrive in una nota, “visto il protrarsi dell’emergenza maltempo e la presenza di diverse strade compromesse, invita le aziende e gli enti del territorio a favorire per la giornata di domani l’utilizzo dello smart-working. Cosa che faranno anche Comune di Bologna e Città metropolitana autorizzando una giornata aggiuntiva di smart-working, a eccezione del personale impegnato in servizi essenziali”.  

E’ una ondata di precipitazioni senza precedenti quella che ha colpito l’Emilia-Romagna e in particolare la Città metropolitana di Bologna. Da ieri pomeriggio sono caduti fino a 175 millimetri di pioggia, sul capoluogo, sulla prima collina e in comuni limitrofi come Pianoro, San Lazzaro di Savena o Casalecchio di Reno. La media storica dell’intero mese di ottobre è di poco superiore ai 70 millimetri. La presidente facente funzione Irene Priolo è in collegamento da ieri con i Centri Coordinamenti Soccorsi, attivati da tutte le Prefetture, così come sono state mobilitate tutto il sistema di Protezione Civile. In mattinata, è stato convocato anche il Comitato operativo della Protezione Civile nazionale alla presenza del capo dipartimento, Fabio Ciciliano. 

La quantità straordinaria di pioggia ha causato l’inondazione di numerose zone di Bologna, con le vie della città allagate e le reti fognarie e di scolo nell’impossibilità di assorbire l’acqua. Inoltre, sono fuoriusciti i torrenti Navile e Ravone. Anche numerosi comuni del territorio, a sinistra e destra del Reno, e sono interessati da tracimazioni. Nelle prime ore della mattina, le acque dell’Idice sono uscite a monte del tratto arginato in prossimità del ponte di via Rabuina, nel comune di Budrio. Altri allagamenti si sono verificati ad Anzola, Castel Guelfo, Imola, Malalbergo e Baricella, sempre nel bolognese. Criticità pesanti anche nell’imolese, legate al Sillaro. 

Questa mattina, in Emilia-Romagna si contavano 8 fiumi sopra il livello 3, la soglia rossa di massima allerta. In totale sono ben 15 i corsi d’acqua che durante l’evento hanno superato la soglia di allarme. Si sono registrate piene ai massimi storici su Samoggia, Idice, Sillaro e Senio. Alcuni fiumi hanno fatto registrare livelli superiori a quelli del maggio 2023, come l’Idice a Castenaso e il Samoggia a Forcelli. Sotto stretta osservazione il deflusso alla confluenza con il Reno, dove la piena è prevista in crescita nel tratto vallivo. Nel modenese e nel reggiano, piene con livelli al colmo prossimi alla soglia 3 si stanno propagando anche nei tratti vallivi di Parma, Enza e Secchia, rallentati alla foce dal transito della piena in Po. Una particolare criticità si registra a Cadelbosco di Sotto, nel reggiano, dove si è avuta una rottura del Canale Tassone: sono in corso le operazioni per assistere i cittadini coinvolti. Piene prossime o inferiori alle soglie 2 sono in corso sul Santerno, Lamone e Montone. 

Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati in tutte le province dell’Emilia-Romagna più di 600 interventi, 165 solo nel bolognese, a opera dei Vigili del fuoco. Molti altri sono in corso o in attesa di essere presi in carico. Le persone evacuate sono oltre 2.100, dato complessivo che a inizio mattinata riguardava sia il capoluogo che comuni della provincia (fra cui Budrio, Castelmaggiore, Molinella, Lavino, Medicina, Castel San Pietro). Le utenze che nella notte hanno subito blackout elettrici sono state circa 15mila, ma grazie al lavoro di queste ore questa mattina risultavano disalimentate circa 4mila utenze, la maggioranza nella provincia di Bologna.  

A Botteghino di Zocca, nel comune di Pianoro (Bo), è deceduta una persona: si tratta di un ventenne che era in auto al momento della tracimazione del torrente Zena. Non si registrano particolari criticità nel ravennate, in attesa del passaggio dei colmi nei corsi d’acqua. Sono 350 i volontari di Protezione Civile dell’Emilia-Romagna al lavoro da ieri, ai quali si aggiungono quelli delle 180 colonne mobili regionali da Piemonte, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Umbria e Provincia autonoma di Trento, oltre a ulteriori 120 persone dalle associazioni nazionali. 

Le criticità maggiori per il maltempo si sono registrate in Emilia Romagna, con numerosi corsi d’acqua esondati e allagamenti diffusi. Il sistema di protezione civile è mobilitato: attivate squadre per il soccorso acquatico e per il pompaggio dell’acqua. 

Allerta rossa fino alla mezzanotte di oggi, quindi, nelle zone di pianura dell’Emilia-Romagna – Città metropolitana di Bologna, province di Modena, Reggio Emilia (fino al parmense), Ferrara, Ravenna – e nella collina bolognese-romagnola. Le elevate ed intense precipitazioni della notte tra il 19 ed il 20 ottobre, attualmente in esaurimento, hanno generato oggi nuovi incrementi dei livelli dei corsi d’acqua, in particolare per quanto riguarda i bacini dei fiumi Enza, Secchia e Reno e affluenti, con numerosi allagamenti nella collina Bolognese e nella città di Bologna. Per oggi non sono previste piogge consistenti. 

Il Servizio Nazionale della protezione civile è impegnato da diversi giorni nel fronteggiare le criticità connesse alla forte ondata di maltempo che sta interessando il nostro Paese, in particolare il Nord Italia. Al fine di continuare a garantire una tempestiva risposta in tutte le zone interessate dall’ondata di maltempo, il Capo Dipartimento, Fabio Ciciliano, ha convocato il Comitato Operativo di protezione civile. 

Il tavolo è riunito presso la sede del Dipartimento al fine di assicurare il coordinamento degli interventi delle componenti e delle strutture operative del Servizio Nazionale della protezione civile.  

Tra auto in panne, scantinati allagati e alberi caduti per strada, sono stati diversi gli interventi dei vigili del fuoco per il maltempo nelle Marche, in particolare tra Ancona e Fano. Le condizioni meteo avverse, contraddistinte da pioggia battente, hanno costretto le squadre dei vigili del fuoco a mobilitarsi in diverse operazioni di soccorso. 

In Toscana, a seguito dell’esondazione del fiume Elsa in prossimità della località Petrazzi nel comune di Castelfiorentino, e della persistente difficoltà a transitare in sicurezza lungo la Sr 429/bis di Val d’Elsa, la Provincia di Siena ha ordinato la chiusura al transito in entrambi i sensi di marcia della Strada Regionale 4297Bis di Val d’Elsa al km 11+900 circa nel comune di San Gimignano, in corrispondenza della rotatoria di Badia a Elmi, direzione Empoli. 

La chiusura si è resa necessaria per ragioni di sicurezza della circolazione stradale e a tutela dell’incolumità pubblica fino al ripristino delle normali condizioni. Per il periodo interessato alla chiusura il traffico veicolare sarà deviato sul raccordo autostradale Siena Firenze, come meglio evidenziato dalla segnaletica presente sul posto. 

A Siena, dopo le precipitazioni degli scorsi giorni, prosegue su tutto il territorio comunale l’intenso lavoro dell’amministrazione con le squadre degli operai, la Protezione Civile e le associazioni di volontariato, in coordinamento con i vigili del fuoco e le forze dell’ordine. 

In Calabria i vigili del fuoco sono stati impegnati in diverse zone della Regione per interventi dovuti al maltempo che in queste ore sta flagellando il territorio regionale. In particolare, una squadra del distaccamento di Vibo Marina è intervenuta in provincia di Vibo Valentia, dove è esondato il torrente Candrilli invadendo la strada che collega la frazione Porto Salvo a Vibo Valentia.  

In provincia di Catanzaro, invece, si è verificato uno smottamento con cedimento parziale di un tratto della SP26, strada di collegamento tra il Comune di San Pietro Magisano e la frazione Vincolise del Comune di Magisano. Attualmente è chiusa al transito la sola corsia interessata dallo smottamento. 

A seguito della violenta ondata di maltempo che ha colpito la zona di Licata, nell’Agrigentino, causando l’esondazione del fiume Salso in più punti, la Regione Siciliana ha attivato il sistema di Protezione Civile per fronteggiare l’emergenza. Gravi danni anche a Catania ed altri centri della costa orientale. 

“La situazione a Licata è critica e stiamo monitorando costantemente l’evolversi degli eventi. La Protezione Civile aveva già dato l’allarme ieri e stamattina abbiamo attivato tutte le risorse a nostra disposizione per garantire la sicurezza dei cittadini e il ripristino delle normali condizioni di vita il prima possibile. Ringrazio il prefetto, i vigili del fuoco, il personale di Protezione Civile, le forze dell’ordine e i volontari, che stanno lavorando senza sosta per soccorrere le persone in difficoltà”, aveva detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, a seguito delle piogge che hanno causato l’esondazione del fiume Salso. 

Il sindaco di Licata, Angelo Balsamo, dopo l’esondazione ha invitato i cittadini a “restare a casa” se “non strettamente necessario, per permettere ai soccorritori di poter lavorare dove è necessario”. Sono stati diversi gli interventi fino ad ora e le abitazioni evacuate, soprattutto nel ‘quartiere africano’, vicino al fiume. 

“Abbiamo attivato il Coc comunale e sono intervenute tutte le istituzioni. Si sta facendo il massimo per mettere in sicurezza tutto il territorio. L’invito che faccio ai miei concittadini è di non uscire di casa se non è strettamente necessario in modo da permettere ai soccorritori di poter lavorare dove c’è bisogno. Cortesemente rimanete a casa”, aveva poi ribadito il sindaco. 

Sempre in Sicilia le piogge torrenziali delle ultime ore hanno provocato disagi agli abitanti di Stromboli e in particolare del piccolo borgo di Ginostra, dove dalla scorsa notte manca l’energia elettrica. Fango e detriti hanno raggiunto il centro abitato creando problemi agli abitanti. In particolare, a causa delle forti piogge, dalla montagna sono arrivate pietre e grossi massi che hanno danneggiato gravemente le case. Per fortuna non si registrano feriti. Le strade sono ormai impraticabili. 

“Il villaggio di Ginostra è al buio perché sono stati tranciati diversi cavi, così come i tubi delle reti idriche – spiega all’Adnkronos Gianluca Giuffrè, abitante di Ginostra – Sono state tratte in salvo le persone rimaste bloccate nelle loro abitazioni. Sembra che stiano inviando una motovedetta coni tecnici Enel per ripristinare almeno l’energia elettrica. Il Comune ha attivato il centro operativo comunale e siamo in attesa di ulteriori sviluppi”. 

Il dipartimento della Protezione Civile della Regione Siciliana sta monitorando, in stretto contatto con il sindaco di Lipari, la situazione di Stromboli e Ginostra. La Protezione Civile regionale invita la popolazione “a seguire con attenzione gli aggiornamenti ufficiali e a rispettare le indicazioni delle autorità competenti, evitando spostamenti non strettamente necessari”. La Regione sta seguendo da vicino la situazione per garantire “il massimo supporto possibile alle comunità colpite dall’emergenza”. 

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