Maggiore a Trento e Bolzano, più bassa in Friuli-Venezia Giulia
Milano, 18 ago. (askanews) – Dalla vendemmia di quest’anno nelle provincie autonome di Trento e Bolzano ci si attende una maggior produzione di circa il 10-15%, da un lato per le condizioni meteorologiche più favorevoli rispetto al 2022 e dall’altro per l’entrata in produzione di nuovi vigneti. Quest’ultimo aspetto ha invece inciso poco o per nulla sulla raccolta prevista nel Friuli-Venezia Giulia, dove la produzione è attesa in crescita del 5-10%, esclusivamente per l’andamento climatico, laddove non si sono avuti fenomeni grandigeni o problematiche fitosanitarie come la peronospora. E’ quanto emerso dalla 49esima edizione delle previsioni vendemmiali per il Nord Est di Regione del Veneto e Veneto Agricoltura che è stata presentata questa mattina on-line agli operatori vitivinicoli.
Commentando quella che da più parti, non solo in Italia, è stata definita un’annata difficile per i viticoltori data l’instabilità climatica e la maggior presenza di malattie fungine, il direttore di Veneto Agricoltura, Nicola Dell’Acqua ha spiegato che “sempre di più dovremo affrontare tematiche relative ad eventi meteorologici estremi: si ripresenteranno annate siccitose come la 2022, o particolarmente piovose come quest’anno, ma la viticoltura italiana sta dimostrando di essere in grado di affrontare queste situazioni che sono oramai la norma”.