23.8 C
Napoli
giovedì, Maggio 30, 2024

Reggio Calabria, 2 medici onocologici sospesi per somministrazione di “farmaci guasti”

Video NewsReggio Calabria, 2 medici onocologici sospesi per somministrazione di "farmaci guasti"

Denuncia dei carabinieri del Nas per un primario del GOM e il suo vice

Reggio Calabria, 20 nov. (askanews) – Un ex primario del reparto Oncologico del Grande Ospedale Metropolitano (Gom) “Bianchi Melacrino Morelli” di Reggio Calabria e il suo vice sono stati sospesi per un anno dall’esercizio dell’attività medica in seguito alla denuncia dei Carabinieri del NAS (Nucleo Anti Sofisticazioni) per aver somministrato ai pazienti “farmaci guasti”. I due sono accusati anche di Falsità materiale e ideologica, abuso d’ufficio e truffa.L’attività investigativa, durata circa 9 mesi, vede indagati complessivamente 7 individui ed è partita dalla denuncia di un dirigente medico che aveva rilevato delle anomalie sul diario clinico di un paziente. Durante l’indagine, condotta anche con intercettazioni telefoniche e ambientali,e con il sequestro di oltre 300 cartelle cliniche si è accertato che i due indagati, tra il 2017 ed il 2018, avrebbero somministrato ad almeno 13 pazienti affetti da neoplasie farmaci nell’ambito di terapie e protocolli sperimentali, in assenza di autorizzazione o per patologie diverse da quelle previste nelle linee guida e senza un adeguato consenso degli stessi pazienti.In concorso con la direttrice e il responsabile dell’Unità Farmaci Antiblastici della Farmacia ospedaliera del GOM, inoltrre, avrebbero attestato nel Registro AIFA (Agenzia italiana del Farmaco) predisposto per i cosiddetti “farmaci innovativi”, dosaggi superiori di un noto farmaco utilizzato per curare neoplasie rispetto a quelli realmente somministrati ai pazienti e patologie differenti da quelle reali, per ottenere a spese dello Stato, quantitativi maggiori di questo farmaco poi dispensati a pazienti privi dei requisiti richiesti per la rimborsabilità.Tutto questo al fine di divulgare i risultati delle loro prassi cliniche tramite pubblicazioni scientifiche, in modo da accrescere la loro reputazione e attrarre società farmaceutiche ed organizzatori di convegni.Nell’ambito della stessa indagine sarebbe stata riscontrata anche una truffa di 5.000 euro ai danni della nota azienda farmaceutica Pfizer.

Articoli correlati

Check out other tags:

Articoli Popolari