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Tajani: “Sugli ostaggi di Hamas trattative non facili, c’è una guerra”

AttualitàTajani: "Sugli ostaggi di Hamas trattative non facili, c'è una guerra"

Ma persone temporaneamente in Israele sono state riportate a casa

Roma, 14 ott. (askanews) – Le trattative per la liberazione degli ostaggi in Medio Oriente “non sono facili, perchè di fatto siamo in una situazione di guerra”. Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, collegato con la Festa del Foglio in corso a Firenze.

“È Hamas che ha detto di non volere il corridoio umanitario e che ha respinto ieri la proposta dell’Egitto”, ha detto il vice premier e titolare della Farnesina, “Le trattative non sono facili, perchè di fatto siamo in una situazione di guerra. Lavorare con Hamas e Israele…teniamo anche conto, per esempio, che i prigionieri non sono tutti nelle mani di Hamas, sono nelle mani di diverse organizzazioni alleate anche di Hamas. È quindi un’operazione non facile e la diplomazia non è che in un giorno, con un tocco di bacchetta magica, può risolvere tutti i problemi…”.”Stiamo lavorando tutti molto intensamente, direi in sintonia, e ieri sono stato con il ministro degli Esteri del Canada e della Giordania: abbiamo lavorato durante una cena di lavoro per cercare di trovare alcuni punti comuni per favorire la liberazione degli ostaggi”, ha sottolineato Tajani, “Ma ripeto, la situazione è molto complicata e stiamo lavorando: intanto siamo riusciti a portare a casa tutti gli italiani che erano temporaneamente in Israele, cioè pellegrini e turisti. Ieri ne abbiamo portati anche alcuni nell’aereo che mi accompagnava a Tel Aviv e poi ad Amman, oggi parte l’ultimo aereo con circa 180 italiani: credo che si sia completato il riaccompagno a casa di coloro che avevano visto i voli annullati, di coloro che volevano rientrare”.

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