Riconoscimento del Sngci all’attore e regista che compie 70 anni
Roma, 18 ago. (askanews) – Va a Sergio Castellitto il premio Pietro Bianchi 2023, riconoscimento che i giornalisti cinematografici italiani (Sngci) assegnano tradizionalmente al Lido, quest’anno per la sua 47esima edizione, a una personalità eccellente del cinema italiano, che oggi tra l’altro compie 70 anni. E d’intesa con la Mostra internazionale d’arte cinematografica, il Bianchi è quest’anno un omaggio a uno dei nostri attori più amati che ha firmato anche come autore alcuni dei film più interessanti degli ultimi anni e non solo: icona della grande fiction di cui è stato un vero leader nell’epoca in cui lo sceneggiato cominciava a trasformarsi verso la nuova serialità, Sergio Castellitto continua a conquistare il pubblico con il suo talento, ma anche con la grande passione e l’impegno che siglano da oltre quarant’anni un rapporto speciale con la stampa e soprattutto con un pubblico che non ha mai tradito.
“Eccellente nei ruoli drammatici e ironico nella tradizione della migliore commedia italiana, Castellitto è tra gli attori più eclettici e certamente disponibili a lasciarsi andare anche alla sperimentazione, sia nella recitazione che come autore”, si legge nella motivazione del premio che sigla tra cinema e fiction oltre cento interpretazioni alle quali si aggiunge l’avventura della regia, come autore di sette titoli tra i quali film che hanno conquistato anche un posto importante nel cinema e un’eco internazionale.
Con dieci candidature ai Nastri d’Argento e altrettante ai David di Donatello, Castellitto – che dai giornalisti cinematografici ha avuto anche un Nastro d’Argento speciale e nel 2007, tra pochissimi talenti italiani, il Nastro europeo ricevuto durante il Festival di Cannes – è tra i più premiati dai giornalisti tra gli attori italiani. Sei Ciak, tre Globi d’Oro e il Premio Flaiano per il teatro completano un palmarès al quale si aggiungono anche due riconoscimenti istituzionali della presidenza della Repubblica. Al suo talento va anche il merito di aver reso più vicini al pubblico molti protagonisti della storia, della cultura e dell’eccellenza italiana nel mondo: da Enzo Ferrari a Padre Pio fino al Generale Dalla Chiesa e al Boccaccio, e ancora guida nella commedia dantesca con Avati: un Virgilio appassionato e capace di trasmettere al pubblico emozione e curiosità nella tradizione più alta della cultura italiana. Un impegno e un talento al quale la stampa cinematografica quest’anno rivolge il suo affettuoso “grazie” a Venezia.