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VIDEO | Dal Forum Italia-Giappone il ponte per ‘Expo Osaka 2025’

MondoVIDEO | Dal Forum Italia-Giappone il ponte per ‘Expo Osaka 2025’

ROMA – Italia e Giappone divisi da quasi 10mila chilometri, eppure si tratta di due Paesi estremamente simili dal punto di vista geografico, della storia millenaria che fa da trampolino all’innovazione e, poi, per l’amore per i prodotti di qualità, meglio se a tavola: non a caso, tra le prime quattro voci dell’agroalimentare che i giapponesi chiedono all’Italia ci sono le conserve di pomodoro, pasta, olio e vino, capisaldi della dieta mediterranea.

Elementi e opportunità che spianano la strada verso Expo Osaka 2025: se ne è parlato stamani alla dodicesima edizione del Forum Italia Giappone, che si è svolto all’Istituto di Santa Maria in Aquiro a Roma, a due passi da Montecitorio e palazzo Chigi.

Una vicinanza alle istituzioni espressa anche dal tenore dei partecipanti al tavolo dei relatori, a partire dal senatore Luca De Carlo, presidente della Commissione industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare al Senato.

Nel corso del convegno dal titolo ‘Due Paesi, una visione, molte sinergie’, De Carlo, che si è anche fatto promotore dell’iniziativa, ha ricordato: “Siamo due piccole, grandi nazioni, entrambe sul mare, con montagne, vulcani e foreste. Se da un lato siamo poveri di risorse, con una popolazione che invecchia rapidamente, dall’altro lato abbiamo tanta storia alle spalle che non frena l’innovazione”.

Analogie e affinità che si concretizzano in “eccellenti relazioni bilaterali, soprattutto quest’anno grazie alla presidenza italiana del G7” conferma all’agenzia Dire l’ambasciatore giapponese in Italia Satoshi Suzuki, “con tante occasioni di scambio tra i nostri ministri per esplorare le potenzialità, come ad esempio nel settore dell’eco-farming, dell’agriturismo e delle indicazioni geografiche protette”.

Dall’autunno 2023 infatti, i prodotti quali “Cotechino Modena”, “Finocchiona” e “Limone di Siracusa” hanno il marchio Igp anche in Giappone. Nel corso del convegno Suzuki ricorda inoltre che da febbraio 2024 il numero dei visitatori italiani in Giappone non ha fatto che aumentare, arrivando ad agosto a 35mila arrivi, cifra record tra i Paesi europei, che supera anche la Francia”.

A tracciare il profilo di tali rapporti economici e commerciali, “in costante e progressiva crescita”, è ancora il senatore De Carlo: “L’Italia si conferma secondo fornitore Ue dopo la Germania con una quota di mercato pari all’1,7%”, mentre secondo dati del 2023 “l’interscambio ha toccato quota 15 miliardi”.

L’agroalimentare è uno dei settori chiave, “con le prime quattro voci proprio derivanti dall’agroalimentare: conserva di pomodoro, pasta, olio e vino”. Un rapporto rilanciato anche “da accordi specifici, promossi dal governo Meloni.

Personalmente non credo ‘nell’agricoltura inquinatrice’ raccontata in questi anni: si può certamente migliorare, lavorando- suggerisce il senatore- a un modello che trattenga la CO2”.

Al tempo stesso, “non possiamo prescindere da sostenibilità ambientale perché abbiamo pochi terreni, ma sappiamo che dobbiamo produrre di più e meglio”. D’altronde, come evidenzia il presidente del Japan Italy Economic Federation (Jief) Daniele Di Santo, “guerre, aumento del costo dell’energia e delle risorse, ma anche invecchiamento hanno un impatto diretto sulla produttività agricola”. Il tema della sicurezza alimentare, è centrale nel lavoro del Forum con progetti specifici, vuole anche “creare un ponte verso Osaka 2025”.

Quanto al Giappone, nei mesi scorsi ha approvato una nuova legge che “pone la sicurezza alimentare per ogni cittadino al centro”, come riferisce in un video messaggio Hirofumi Takinami, vice-ministro dell’Agricoltura giapponese.

“L’obiettivo- continua- non è solo quello di garantire cibo per il Paese nel suo insieme, ma anche ottenere un approvvigionamento stabile e di alta qualità ad un prezzo ragionevole”, quindi “accessibile a tutti”. Da qui l’importanza del memorandum di cooperazione nel settore agricolo stretto a margine del G7 di Siracusa tra Italia e Giappone, “la nostra migliore notizia di quest’anno”, assicura Takinami.

Per affrontare queste sfide bisogna prima di tutto partire dalla “cooperazione”, dando priorità all’emergenza climatica. “I nostri paesi devono mettere in campo azioni di mitigazione, contrasto e adattamento al cambiamento climatico”, dichiara alla Dire Cristiano Fini, presidente Cia Agricoltori italiani, che cita anche “il nodo delle aree interne: anche il Giappone come noi ha tanti territori rurali, collinari e montagnosi.

Bisogna dare risposte, per evitare spopolamento e per garantire un’agricoltura forte e resiliente”. Tanti “punti di forza e debolezza” che secondo Fini sarà possibile affrontare a Osaka 2025. All’appuntamento fieristico internazionale “a cui dovremo arrivare con un piano chiaro e serio per il settore primario” afferma, in conclusione, De Carlo.

Patrocinato dal Senato della Repubblica, il convegno è stato organizzato dalla Japan Italy Economic Federation (Jief), insieme a Crea, Japan Business Federation (Keidanren) e Camera di commercio e industria giapponese in Italia (Ccigi).
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