ROMA – “Solo i popoli informati posso fare scelte libere”: lo ha detto Papa Leone XIV incontrando i giornalisti nell’Aula Paolo VI. “Il modo in cui comunichiamo è di fondamentale importanza: dobbiamo dire “no” alla guerra delle parole e delle immagini, dobbiamo respingere il paradigma della guerra”.
“Non serve una comunicazione fragorosa, muscolare, ma piuttosto una comunicazione capace di ascolto, di raccogliere la voce dei deboli che non hanno voce. Disarmiamo le parole e contribuiremo a disarmare la Terra. Vi chiedo di scegliere con consapevolezza e coraggio la strada di una comunicazione di pace”.
“Permettetemi di ribadire oggi la solidarietà della Chiesa ai giornalisti incarcerati per aver cercato e raccontato la verità, e di chiederne la liberazione”.
E mentre Papa Leone XIII conclude il suo discorso, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky scrive su sui social di aver parlato con lui, ringraziandolo per le sue parole “sulla necessità di raggiungere una pace giusta e duratura”.
Hanno parlato della sorte di migliaia di bambini ucraini rapiti dalla Russia, dice Zelensky, chiedendo al Vaticano “l’assistenza per riportarli a casa dalle loro famiglie”. “L’Ucraina vuole porre fine a questa guerra e sta facendo tutto il possibile per riuscirci. Ora ci aspettiamo passi simili dalla Russia”. Poi l’invito ad andare in Ucraina: “Una visita del genere porterebbe vera speranza a tutti i credenti e a tutto il nostro popolo”.
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