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Vino, Consorzio Chianti: bene riforma DO, ora Disciplinari moderni

AttualitàVino, Consorzio Chianti: bene riforma DO, ora Disciplinari moderni

Bani: al passo con i tempi e tarati sul gusto di chi acquista

Milano, 13 set. (askanews) – “Accogliamo la riforma delle DO come un’opportunità ma al tempo stesso dobbiamo fare in modo che i Disciplinari siano al passo con i tempi e tarati sul gusto di chi acquista. La priorità è che il vino venga prodotto in funzione delle tendenze del mercato di destinazione, mercato all’interno del quale il Chianti immette ogni anno 100 milioni di bottiglie che rischiano, altrimenti, di restare in parte nelle Cantine”. A dirlo è il direttore del Consorzio Vino Chianti, Marco Alessandro Bani, di ritorno da Asti dove è intervenuto all’incontro “La riforma delle Denominazioni d’origine: opportunità e criticità” organizzato dall’Accademia italiana della vite e del vino.

“Ora serve accelerare i tempi dell’istruttoria: un prolungato impasse sarebbe oltremodo nocivo per tutta la filiera vitivinicola” ha proseguito Bani, ricordando che “da subito non siamo stati convinti dal ruolo che si voleva attribuire all’Euipo, cioè quello dell’istruttoria delle modifiche e dei nuovi Disciplinari, questo perché non si tratta di una mera operazione tecnica ma servono sensibilità e conoscenza più diretta delle ragioni produttive, oltre che delle esigenze politico-economiche del territorio”.

Uno scenario precisa il Consorzio che, al momento, è stato scongiurato per l’opposizione avanzata dalle associazioni vitivinicole e da alcune parti politiche, “ma restiamo certamente aperti – evidenzia Bani – ad ogni modalità di gestione delle pratiche che tuteli e migliori il settore, a patto che il tutto si svolga in tempi rapidi e certi. Per fare un esempio calzante sui tempi della burocrazia – conclude il direttore del Consorzio Vino Chianti – non è plausibile che le proposte di modifica del nostro Disciplinare del Vino Chianti Dop siano sui tavoli ministeriali dal 5 maggio 2022 ed ancora non siano state esaminate: questi tempi biblici non sono ammissibili quando il mercato richiede scelte veloci e tempestive in modo da essere nelle condizioni di esaudire le richieste del mercato”.

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